STUDIO DELL'AVV. ALESSANDRO FRANCESCO MOLINO

Compliance, Wealth Management e Redazione del Modello ex Decreto Legislativo 231/2001


L'Avv. Alessandro Francesco Molino si occupa di diritto d'impresa, segnatamente di Wealth Management, assistendo la gestione di patrimoni di rilevante entità mediante la stesura di atti di segregazione e destinazione patrimoniale, sia tramite scrittura privata, ove consentito, sia per mezzo di atti pubblici vergati da Notai di fiducia.

Lo Studio si occupa, altresì, di responsabilità degli enti ex D. Lgs. 231/2001 e di Compliance (correlata alla privacy ed alle prescrizioni imposte sia dalla normativa nazionale sia da quella eurounitaria).


Per quanto attiene alla responsabilità degli enti, il Decreto Legislativo 231/2001, recante “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica”, emanato in esecuzione della delega di cui all’articolo 11 della legge 29 settembre 2000 n. 300, ha introdotto nel sistema normativo italiano il concetto di responsabilità amministrativa/penale autonoma delle persone giuridiche, adeguando la normativa interna ad alcune convenzioni internazionali cui l’Italia aveva già da tempo aderito.


Il citato Decreto ha introdotto, per la prima volta in Italia, una responsabilità diretta delle persone giuridiche (società, associazioni, enti, ecc.) per alcuni reati, commessi nell’interesse o a vantaggio delle stesse da: persone che rivestono funzioni di rappresentanza, amministrazione o direzione dell’ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale nonché da persone che esercitano, di fatto, la gestione e il controllo della stessa (cosiddetti soggetti apicali); persone sottoposte alla direzione o vigilanza di uno dei soggetti sopra indicati (cosiddetti soggetti subordinati). Tale responsabilità, definita amministrativa dal Legislatore, ma caratterizzata da profili di rilievo penale a carico degli enti, si affianca e non si sostituisce alla responsabilità della persona fisica che ha commesso il reato. La responsabilità amministrativa dell’ente è esclusa nell’ipotesi in cui l’agente abbia commesso il fatto nell’interesse esclusivo proprio o di terzi. 


La responsabilità amministrativa introdotta dal Decreto mira innanzitutto a colpire il patrimonio degli enti che abbiano tratto vantaggio dalla commissione di alcune fattispecie criminose. 

E’ quindi prevista, in tutti i casi, l’applicazione di una sanzione pecuniaria in misura variabile a seconda della gravità del reato e della capacità patrimoniale dell’ente. Per le ipotesi più gravi, sono previste anche misure interdittive quali la sospensione o la revoca di licenze e concessioni, il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione, l’interdizione dall’esercizio dell’attività, la sospensione o revoca di finanziamenti e contributi, il divieto di pubblicizzare beni e servizi.


Gli articoli 6 e 7 del Decreto prevedono, tuttavia, una forma di esonero dalla responsabilità qualora l’ente dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo idonei a prevenire la realizzazione dei reati considerati. Il sistema prevede, inoltre, l’istituzione di un Organismo di controllo interno all’ente (Organismo di Vigilanza) con il compito di vigilare sul funzionamento e sull’osservanza dei Modelli, nonché di curarne l’aggiornamento. 


I 'Modelli' devono rispondere alle seguenti esigenze:

  • individuare i processi e le attività nel cui ambito possono essere commessi reati;
  • prevedere specifici “protocolli” e procedure utili a prevenire la commissione dei reati;
  • individuare modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee a prevenire la commissione dei reati; 
  • prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’Organismo (breviter O.d.V.) deputato a vigilare sul funzionamento e sull’osservanza del Modello;
  • introdurre un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello. 


Lo Studio del'Avv. Alessandro Francesco Molino assiste le imprese nell'adozione, stesura ed implementazione di un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo che sia il più compliante possibile alla luce dell'attività svolta dall'ente. 


Le fasi in cui si declina la consulenza fornita dallo studio sono tre:

  1. adozione,
  2. stesura,
  3. implementazione del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo. 

Adozione

Nella fase di adozione del Modello di Organizzazione lo Studio fornisce i seguenti servizi:

  1. predisposizione degli atti societari (delibere e/o determinazioni degli organi gestori) con cui l'ente formalizza l'introduzione nella compagine aziendale del documento;
  2. redazione del Codice Etico (anche in lingua inglese) che è parte integrante del modello di organizzazione;
  3. predisposizione degli atti gestori di costituzione dell'Organismo di Vigilanza (O.d.V.) e redazione del regolamento di funzionamento;
  4. espletamento delle attività propedeutiche alla costruzione del 'Modello 231'.


In particolare, per quanto attiene allo svolgimento delle attività propedeutiche alla costruzione del Modello 231, lo Studio assiste le imprese nel costruire e mantenere in efficienza il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno, anche in ottica di compliance integrata, proponendo un approccio coerente con i principali framework di riferimento in tema di controllo interno e di gestione dei rischi, in ossequio all'art. 6, comma 2, del D. Lgs. 231/2001. 


Lo Studio dell'Avv. Alessandro Francesco Molino, nel dare l'abbrivio alla realizzazione del 'Modello 231', procede all'individuazione ed articolazione di un processo di sana e prudente gestione dei rischi, dipanando la consulenza in: 


  • identificazione dei rischi potenziali: ossia l'analisi del contesto aziendale per individuare in quali aree o settori di attività e secondo quali modalità si potrebbero astrattamente verificare eventi pregiudizievoli per gli obiettivi indicati dal decreto 231. Per rischio s'intende qualsiasi variabile o fattore che nell'ambito dell'azienda, da soli o in correlazione con altre variabili, possano incidere negativamente sul raggiungimento degli obiettivi fissati dal decreto 231 (in particolare all'art. 6, com. 1, lett. a); pertanto, a seconda della tipologia di reato, gli ambiti di attività a rischio potranno essere più o meno estesi. Per esempio, in merito al rischio di omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime commessi con violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, l'analisi dovrà verosimilmente estendersi alla totalità delle aree ed attività aziendali;



  • progettazione del sistema di controllo, ossia la valutazione del sistema esistente all'interno dell'ente per la prevenzione dei reati ed il suo eventuale adeguamento, in termini di capacità di contrastare efficacemente, cioè ridurre ad un livello accettabile, i rischi identificati. Sotto il profilo concettuale, ridurre un rischio comporta di dover intervenire, congiuntamente o disgiuntamente, su due fattori determinanti: i) la probabilità di accadimento dell'evento e ii) l'impatto dell'evento stesso.

Stesura

Nella fase di stesura, lo Studio verga il 'Modello 231' all'esito delle fasi di adozione societaria e di identificazione dei rischi. 



La stesura del testo è orientata ad una soluzione assolutamente tailor-made, posto che l'efficacia esimente del Modello è necessariamente correlata all'effettiva applicabilità dell'autonormazione alla realtà aziendale.

Implementazione

Dopo l'adozione e la stesura, mediante appositi atti societari (deliberazioni e/o determinazioni dell'organo gestorio) il 'Modello 231' acquisisce validità e conseguente efficacia esimente. 


Sulla scorta delle costanti sopravvenienze normative introdotte dal legislatore e/o nel caso si verifichino sinistri aziendali, il 'Modello 231' necessita di un'adeguata e costante implementazione per continuare ad avere efficacia esimente.



Lo Studio assiste le imprese nell'implementazione del Modello di Organizzazione e nell'apprestare le modifiche imposte al Codice Etico ed al Regolamento dell'Organismo di Vigilanza da sopravvenienze fattuali e/o normative. 

Difesa nel processo penale

Lo Studio difende l’impresa nel processo penale scaturente dalla commissione di reati 'presupposto' da parte di soggetti apicali e/o eterodiretti.

Chiama il numero fisso per fissare un appuntamento

Chiama ora
Share by: